E’ calendarizzata per mercoledì alla Camera dei Deputati l’informativa urgente del ministro per il lavoro Luigi Di Maio sulle crisi aziendali italiane tra cui quella della Bekaert di Figline-Incisa in Valdarno: la aveva richiesta, il 27 giunto scorso, il Vicecapogruppo di Forza Italia onorevole Stefano Mugnai invocando da parte del governo «iniziative sollecite e decise e coinvolgimento di Pirelli», ovvero la vecchia proprietà. L’informativa dovrà servire a fare il punto col Governo sulle «iniziative che intende promuovere con la massima sollecitudine e determinazione».
Nella sua richiesta di informativa, depositata all’indomani del tavolo del 26 giugno scorso al Mise che aveva registrato l’assenza dello stesso ministro Di Maio, Mugnai richiamava la vicenda Bekaert a partire dalla comunicazione, da parte della multinazionale belga ai vertici del sito produttivo valdarnese, di chiusura della fabbrica specializzata in produzione di steel cord per pneumatici entro 75 giorni.
«L’azienda – spiegava Mugnai – impiega 318 lavoratori per i quali sono state avviate le procedure di licenziamento, con decisione genericamente motivata con scarsa prospettiva di redditività». Secondo il coordinatore toscano di Forza Italia «l’azienda probabilmente progetta da tempo la chiusura e smantella via via la filiera produttiva ponendo in essere comportamenti coerenti con quanto comunicato venerdì scorso, ma, al contempo, pone in essere condotte elusive finalizzate a rassicurare i lavoratori. Basti pensare che la settimana precedente era stata avviata la trattativa con il personale per i premi di produttività».
Lo stabilimento era fino a pochi anni fa di proprietà Pirelli. E proprio il coinvolgimento del vecchio proprietario è quanto oggi ipotizza Mugnai come exit strategy da una situazione che a livello d’area riveste contorni drammatici: «L’attuale proprietà – osserva il parlamentare di Forza Italia – ha rilevato da Pirelli pochi anni fa lo stabilimento in questione e, a seguito di quella transazione, è divenuta un’importante fornitrice di Pirelli stessa. Parrebbe pertanto opportuno, da parte del Governo, un coinvolgimento nella vertenza anche di Pirelli che, nel momento della vendita dello stabilimento in parola, fornì rassicurazioni al Ministero in merito alla volontà di Bekaert di mantenere produzione e livelli occupazionali nello stabilimento di Figline».
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