La sanità toscana ha intrapreso una strada fallimentare, per nulla attenta alle esigenze dei cittadini e dei territori: accorpare gli ospedali in quattro macro aree è una scelta pessima che penalizza le realtà locali, e in particolare i territori periferici, di montagna e più lontani dai grandi centri abitati. Possiamo dire che è stato, e si sta rivelando sempre di più, un buco nell’acqua.
“Da oltre un anno l’ospedale di Carrara è stato ridotto a poco più di un presidio sanitario: per le operazioni e per le visite importanti, i carrarini devono recarsi a Massa o in Versilia. Un conto è tagliare le spese improduttive o i cosiddetti rami secchi, altro conto è privare interi territori di un vero e proprio ospedale di riferimento, come ad esempio Fivizzano per la Lunigiana o appunto Carrara.
Con il centrodestra al governo la spesa sanitaria verrà calibrata secondo le esigenze dei cittadini e dei territori, senza lasciare nessuno indietro. Intanto, siamo ancora in attesa di capire di chi è la responsabilità del buco di oltre 400 milioni di euro fatto dalla Asl di Massa. Abbiamo il diritto di saperlo, noi e i cittadini massesi, carrarini, lunigianesi e di tutta la Toscana, visto che si tratta di soldi pubblici.
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