Nel corso degli ultimi mesi sono apparse sulla stampa locale alcune notizie riguardanti episodi, accaduti in Provincia di Arezzo, nei quali gli addetti ai controlli delle linee Tiemme hanno elevato sanzioni in circostanze particolari.
Mi riferisco, ad esempio, agli articoli che raccontano della signora anziana “colpevole” di aver timbrato un biglietto vecchio, del pensionato che si stava recando a rinnovare l’abbonamento scaduto da un giorno, dei possessori di titoli di viaggio validi e acquistati tramite canali telematici nei 5 minuti precedenti, degli studenti impossibilitati ad acquistare il biglietto a bordo per mancanza di disponibilità e successivamente multati nonostante le precedenti rassicurazioni dell’autista. Si tratta nella maggioranza dei casi di episodi aventi come protagonisti, loro malgrado, utenti “deboli”.
Il rispetto delle regole non va messo mai in discussione, ma deve essere garantito con buonsenso e parità di trattamento verso tutta l’utenza.
Senza dubitare della professionalità del personale Tiemme e delle aziende da essa incaricate a svolgere il servizio di controllo, ritengo opportuno che la Provincia di Arezzo (tra le cui competenze figura ancora il trasporto pubblico locale – per il quale sono delegato – e tra le cui partecipazioni è ancora in essere una quota di L.F.I., a sua volta detentrice di quote di Tiemme) sia messa a conoscenza delle politiche e delle direttive impartite dall’Azienda al personale incaricato dei controlli sui mezzi, e dei dati statistici sulle sanzioni elevate.
Per questi motivi ho dato mandato agli uffici della Provincia di inviare formale richiesta di informazioni a Tiemme, con l’unico scopo di fare chiarezza e di rispondere alle crescenti richieste dei cittadini.
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