«Per realizzare il nostro programma che mette al centro del sistema della formazione il rapporto tra insegnanti e studenti va da sé: il primo passo è la stabilizzazione dei docenti attraverso un atto legislativo che non sia una sanatoria indistinta ma che comunque riconduca le varie posizioni ad un quadro giuridico da cui poi ripartire con una disciplina normativa omogenea di accesso tanto alla docenza, quanto ai percorsi di formazione. Solo un corpo docente equamente riconosciuto e qualificato può assicurare ai nostri ragazzi l’educazione scolastica e civica a cui tutti noi aspiriamo»: questo l’impegno che Felice Maurizio D’Ettore – candidato all’uninominale della Camera dei Deputati per il collegio 7, quello di Arezzo, in rappresentanza della coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia – e Stefano Mugnai – candidato capolista di Forza Italia per la Camera dei Deputati nel collegio 4 (Arezzo, Siena, Grosseto) – hanno assunto coi docenti precari e non protagonisti questo pomeriggio ad Arezzo di un incontro in cui i candidati hanno ascoltato le loro problematiche e le loro esigenze.
«Nessuno ha la bacchetta magica», ammettono Mugnai e D’Ettore. «Proprio per questo –spiegano – il programma del centrodestra per la scuola prevede un piano quinquennale di stabilizzazione dei docenti, molti dei quali sono impigliati nelle intercapedini di una stratificazione normativa che lascia la loro posizione in un limbo a mezza via tra il ruolo e l’incarico a termine. Sono storture paradossali che sconfessano lo stesso nome del decreto che il governo Renzi volle chiamare ‘Buona Scuola’». La questione è anche quella del reclutamento: «Nelle more dell’attuazione del nuovo sistema – ha affermato D’Ettore – ci vogliono in ogni caso misure urgenti volte a consentire, in via immediata, il regolare svolgimento del servizio scolastico e la continuità didattica, e ciò anche con riguardo al personale docente assunto a tempo determinato ed indeterminato, già inserito nelle Graduatorie ad esaurimento (Gae) con riserva ed a garantire anche ai docenti in possesso di abilitazione l’inserimento nelle Gae».
La platea della docenza è però un fronte frastagliato: «Occorre anche riconoscere la valenza delle abilitazioni conseguite a seguito di impegnativi tirocini formativi da parte dei docenti – hanno constatato i candidati – nonché provvedere ad un’ampia copertura del fabbisogno per i docenti di sostegno. Sarà importante anche tenere conto dei titoli acquisiti con l’esperienza didattica ed anche con il conseguimento del dottorato di ricerca, tenendo conto in ogni caso dei percorsi formativi e professionali riguardanti le attività di insegnamento».
«Il nostro corpo docente merita di più, perché è alle loro competenze che le famiglie affidano i loro ragazzi e che la politica affida i cittadini di domani. Per questo – concludono D’Ettore e Mugnai – già nei primi 100 giorni dobbiamo avviare il percorso delle stabilizzazioni e assicurare agli studenti continuità didattica, con docenti messi in grado di essere punti di riferimento non solo per le nozioni ma anche per i valori. Allo stesso tempo bisogna rafforzare il ruolo dei docenti nell’ambito degli obiettivi dell’offerta formativa, anche prevedendo specifiche incentivazioni per i progetti volti a questo scopo».
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