“Un insegnante non si puó far ‘guidare dalle sensazioni’, o peggio dalla rabbia e dal rancore. La vergognasa, ignobile frase scritta dalla professoressa novarese Frontini su Facebook – “uno di meno” – rivolta contro il vicebrigadiere dei carabienieri ucciso due giorni fa a Roma è di una gravità inaudita, non molto dissimile dal comportamento della maestra Cassaro che insultava le forze dell’ordine durante un corteo il 22 febbraio del 2018. C’e’ un aggravante peró nel caso che coinvolge la Frontini: quando scrivi, hai tutto il tempo di pensare prima ‘di pigiare invio’. Reputo che chi ha l’onere e l’onore di istruire e preparare le generazioni future abbia un dovere rafforzato alla sobrietà sia nelle esternazioni sia nei comportamenti. Che cosa puó avere da insegnare una persona che non è in grado di rispettare neppure un morto? Non un morto qualsiasi peraltro, ma una persona che dedicava la vita per difendere gli altri, mettendo a rischio la sua vita pur avendo una famiglia a casa. Non ci sono scuse e spero che vi sia una pena esemplare. Non sono sufficienti le scuse. Spiace ma se il web è diventata una cloaca nella quale nessuno ha più rispetto di nessuno è anche perchè chi dovrebbe dare l’esempio è il primo a non darlo. E non sono sempre i politici… come si vede nel caso di specie”. Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, coordinatore regionale degli azzurri in Piemonte.
meno male che i miei nipoti non frequentano la sua scuola!
MENO MALE CHE I MIEI NIPOTI NON FREQUENTANO LA SUA SCUOLA……