«I nostri studenti pendolari pagano un regolare abbonamento ma ogni anno faticano ad andare e tornare da scuola per via di un servizio di trasporto pubblico locale insufficiente. Il caso degli studenti della Valdelsa lasciati a piedi sabato scorso fa ambo con l’assenza di collegamenti, la domenica mattina, tra la Valdichiana e la città di Arezzo. E non sono episodi isolati, ma carenze strutturali che rimbalzano in tam tam un po’ in tutta la Toscana, quasi che il contratto-ponte osannato dalla giunta regionale avesse livellato il servizio di trasporto pubblico, sì ma verso il basso. Noi questo non lo accettiamo e pretendiamo che nel caso di Poggibonsi l’azienda faccia seguire alle scuse anche il ‘ravvedimento operoso’ aggiungendo corse. Chiediamo alla Regione di intervenire presso il gestore in questo senso»: a parlare così è il Capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti a seguito delle numerose segnalazioni di disfunzioni o assenze totali di servizio diffuse nell’area provinciale senese.
«Proprio poco fa – annuncia – ho depositato un’interrogazione per portare sui tavoli della giunta regionale toscana il caso di Bettolle, nel comune di Sinalunga, che la domenica mattina e fino alle due del pomeriggio resta isolata nei collegamenti verso Arezzo. Possibile? L’utenza si ribella ed ha ogni ragione. Quanto poi accaduto a Poggibonsi e in Valdelsa coi ragazzi in uscita da scuola e lasciati a terra non è derubricabile a semplice disguido. Opportune quanto mai le scuse dell’azienda, ma ora si aggiungano anche corse perché a quanto pare il servizio non è sufficiente».
Particolare attenzione, sottolinea Marchetti, va prestata all’utenza giovanile e studentesca: «I ragazzi hanno diritto a viaggiare con puntualità e in sicurezza, non come su una roulette russa quotidiana. Non va bene. Ogni cittadino che paga un biglietto o un abbonamento – sottolinea il Capogruppo regionale – stringe un contratto vero e proprio con chi eroga il servizio, acquisendo il diritto a viaggiare con puntualità e sicurezza, su mezzi idonei qualitativamente e di dimensioni e frequenze adeguati al fabbisogno così da evitare l’effetto gregge. Questo vale sempre, ma ancor di più quando si tratta di ragazzi che vanno a scuola o ne tornano. Sono in gran parte minorenni, e ciò apre anche una questione sicurezza: se un servizio pubblico prende in carico un minore, per il trasporto come per altri aspetti della sua vita, poi gli deve garantire tutele adeguate. Su questo la Regione ha il dovere di farsi sentire presso il gestore e anche di ottenere risultati».
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