“L’allarme che ha lanciato Legambiente sull’inquinamento che lo smog provoca nelle città italiane,prima fra tutte Torino, va ascoltato per trovare però soluzioni valide”. Lo scrive in una nota la deputata di Forza Italia, Claudia Porchietto commentando gli ultimi dati sull’inquinamento delle città italiane.
“Le famose ‘domeniche ecologiche’, o il blocco delle auto ora anche Diesel euro 5, piuttosto che, come avviene nel capoluogo piemontese, l’attivazione della ZTL solo per il 9% dell’arco temporale settimanale (il più breve tra le grandi città italiane) secondo il Rapporto Rota non porta ai risultati sperati. Questo perché- continua- come nel caso del blocco delle automobili, non ci sono controlli sufficienti per monitorare quali sono i veicoli che effettivamente dovrebbero rimanere fermi. Inoltre questi stop hanno ridotto davvero di poco il traffico, basta pensare che tra il 2018 e 2019, la diminuzione è stata solo del -0,3%. Non è così che si abbatte l’innalzamento del Pm10 e del Biossido di Azoto, perché – sottolinea- se da un lato lo smog è senza dubbio uno dei principali fattori di inquinamento, le amministrazioni dovrebbero limitare e sanzionare anche l’errato utilizzo di condizionatori, stufe e caldaie autonome che a Torino, per esempio, sempre secondo questo Rapporto, sono responsabili del 39% dell’alterazione dell’aria. Ritengo sia urgente avanzare proposte alternative, guardare e prendere spunto da altre città europee, dove il problema ambientale è stato affrontato in maniera intelligente e risolutivo. Penso a Lione, Monaco e Vienna dove è in programma di rinnovare i sistemi di ventilazione e riscaldamento , piuttosto che l’utilizzo di navette elettriche autonome senza conducente che permette di viaggiare senza inquinare. Come ritengo sia una buona proposta quella fatta dal collega, il coordinatore provinciale di Torino di Forza Italia, Andrea Fluttero, che vorrebbe togliere le tasse sull’energia elettrica usata per il riscaldamento nelle Regioni del nord Italia per abbassarne, non di poco, il prezzo e per incentivare il riscaldamento elettrico, vietando al contempo il riscaldamento a carbone, nafta e pellet. Le possibilità ci sono anche in Italia, basta studiare e lavorare per trovare soluzioni rapide, cominciando però da una giusta informazione e formazione civica non solo dei cittadini, ma delle Istituzioni”, conclude.
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