“Il piano pluriennale dello Sport presentato oggi dalla Giunta regionale è sicuramente strategico perché va a dare una risposta ad un settore che sarà sicuramente tra gli ultimi a riaprire. E’ necessario che le misure in esso previste, e quelle che saranno contenute nel Riparti Piemonte, abbiano tempi di realizzazione non brevi ma brevissimi. Resta però aperta la questione delle associazioni e delle società che gestiscono piscine: impianti che per la loro specificità hanno vissuto delle problematiche amplificate rispetto a molti altri che hanno potuto vedere ridurre – almeno in parte – i costi fissi. Bisogna tenere infatti presente che le vasche non sono state svuotate, richiedendo una manutenzione ordinaria come se la pandemia non ci fosse mai stata. Gli impianti di aerazione, quelli di riscaldamento, il ricircolo dell’acqua, l’immissione del cloro sono peraltro rimasti attivi, richiedendo quindi l’intervento di personale qualificato. A tali criticità, che già potrebbero portare al fallimento di molte di esse se non adeguatamente sostenute per ridurre le spese avute durante il lockdown, andranno poi aggiunti i minori incassi che conseguiranno alla riduzione degli utenti per rispettare le nuove disposizioni e protocolli di sicurezza. E’ chiaro il danno incalcolabile che si verrebbe a creare visto che a numerosi gestori converrebbe chiudere piuttosto che sostenere l’attività in perdita. Lancio un appello alla Giunta Regionale per dare ascolto al grido d’allarme proveniente da questo mondo: che non è solo quello rappresentanti dai dilettanti ma anche dai nuotatori agonisti e da chi la piscina la frequenta a scopi terapeutici”.
condivido pienamente sono amico di emilio bolla