Forza Italia ancora una volta ha messo al centro della sua azione politica, per quanto riguarda le politiche sullo sport, la difesa degli impianti natatori e delle piscine. Se era già intervenuta grazie alla vice-capogruppo in Consiglio regionale Alessandra Biletta in periodo post covid per venire incontro alle esigenze di questi impianti sportivi, dimenticati dal Governo, prevedendo sostegni su misura per evitare la loro chiusura, ora il partito azzurro torna ad occuparsi del comparto intervenendo sulle criticità legate al problema siccità con un nuovo ordine del giorno.
La consigliera Biletta spiega: “Partiamo da un assunto, i frequenti periodi di siccità che stiamo vivendo negli ultimi anni stanno mettendo a rischio la quantità e la qualità d’acqua a disposizione dell’uomo. Sia sufficiente pensare che la disponibilità di acqua in Italia ha registrato una riduzione significativa del 16% sulle stime sul lungo periodo (1951–2021); nell’ultimo trentennio climatologico 1991–2020, la disponibilità di acqua è diminuita del 20% rispetto al valore di riferimento storico. Se si guarda al Piemonte secondo i dati Arpa, l’inverno 2021-2022 è stato il terzo più caldo degli ultimi 65 anni con una anomalia positiva di temperatura media di +1.8°C e con un deficit percentuale medio di circa il 70%. Ecco allora che l’Accordo Stato-Regioni del 2003 relativo agli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio risulta superato dagli eventi prevedendo il rinnovo d’acqua giornaliero, in termini quantitativi, attraverso l’individuazione di coefficienti molto complessi, attraverso i quali è possibile definire l’entità del rinnovo giornaliero in una percentuale che oscilla tra il 2,5% ed il 5% del volume d’acqua. Volumi di acqua che non sono compatibili con le carenze che abbiamo sottolineato tanto che è il problema è stato già sollevato dall’Uni, Ente Nazionale di Unificazione”.
Conclude la vice-capogruppo Biletta: “Da queste evidenze nasce il nostro ordine del giorno che chiede di ridurre il quantitativo d’acqua minimo da ricambiare giornalmente e fissare il nuovo limite all’1,5%. Chiediamo poi di valutare di predisporre un idoneo strumento utile a sostenere gli enti pubblici, le organizzazioni sportive ed altri enti nella realizzazione di interventi tesi a garantire un corretto uso della risorsa idrica”.
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