“Il commissario Foietta, finalmente in audizione a Montecitorio dopo le reiterate richieste del nostro Gruppo, ha tratteggiato uno scenario estremamente inquietante. Da un lato ci sarebbe stato il divieto assoluto per il professore Ponti, incaricato dal Ministero dei Trasporti di stendere l’analisi costi-benefici, di potersi confrontare con lo stesso commissario dell’Osservatorio e dall’altra c’è la sicurezza dei numeri: se non si fa la TAV non c’è alcun spazio ad un adeguamento della rete ferroviaria esistente. L’Italia sia chiuderebbe all’Europa e al resto del mondo”. Ad affermarlo il deputato di Forza Italia Roberto Rosso, componente della Commissione Trasporti alla Camera e vicecoordinatore regionale degli azzurri in Piemonte, a margine dell’audizione del Commissario straordinario del Governo per l’asse ferroviario Torino – Lione Paolo Foietta.
Conclude Rosso: “Quale validità oggettiva può avere uno studio dove il tecnico designato non può confrontarsi con chi ha in mano tutti i dati sulla Torino-Lione derivanti da anni di studi e di cantieri? Solo in una Repubblica sudamericana si assiste a situazioni del genere. Ponti venga in audizione in Commissione Trasporti e smentisca quanto detto da Foietta, perché altrimenti formalizzerò la richiesta di una Commissione d’inchiesta sulle ingerenze partitiche subite dai presunti tecnici che dovevano realizzare l’analisi costi-benefici. Dall’altro lato c’è la questione dello sviluppo del Piemonte: Foietta ha escluso categoricamente che si possa procedere ad un adeguamento dell’attuale tunnel di collegamento con la Francia. L’adeguamento avrebbe infatti costi impensabili visto che prevedrebbe la messa a norma di altri tunnel in territorio italiano per un totale di 40km di lunghezza. Alla faccia dei costi e benefici dello stop alla Tav. Non c’è storia la TAV va fatta e Toninelli deve pagare i danni che ha creato in questi mesi, anche dal punto di vista occupazionale”.
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