“La cancellazione dei fondi per il Terzo Valico dal decreto emergenze è l’ultimo atto di un Governo che vuole cambiare tutto in peggio”. È quanto dichiara il senatore Massimo Berutti a seguito della conferma che il decreto legge elaborato dal Governo per far fronte ad una serie di situazioni emergenziali tra cui quella causata dal crollo del Ponte Morandi, non contiene lo stanziamento da 791 milioni destinato a finanziare il sesto lotto della grande opera ferroviaria.
“Oltre ad aver impiegato più di un mese per elaborare un testo che avrebbe dovuto essere definito rapidamente – prosegue Berutti – il Governo continua un attacco spregiudicato contro il progresso e contro l’interesse dei cittadini, di chi lavora e di chi crea lavoro. Ritengo che tutto questo sia intollerabile. I lavori per la costruzione del Terzo Valico dovrebbero finire, secondo cronoprogramma, nel 2022, i primi 4 lotti sono stati finanziati e sono realizzati all’86,20%, al 64,94%, al 23,54% e al 20% e il finanziamento di 1.060 milioni di euro per il quinto lotto è già stato autorizzato. Nonostante tutto questo, il Ministro Toninelli ha bloccato questi fondi per un aggiornamento dell’analisi costi/benefici che non sarà pronta prima di fine novembre e adesso non sfrutta la possibilità offerta da un decreto che reca anche disposizioni relative ad infrastrutture e trasporti”.
Secondo il senatore Berutti “si tratta di un fatto gravissimo che porterà allo stop dei lavori con il rischio di licenziamento per migliaia di persone”.
“Se il cambiamento che questo Governo ha in mente è quello di riportarci al medioevo, non glielo permetteremo. Mentre continuo ad attendere che il Ministro Toninelli risponda alla mia interpellanza su grandi opere e infrastrutture, insieme ai colleghi di Forza Italia sono già al lavoro per inserire in sede di conversione del decreto emergenze i fondi che spettano al Terzo Valico e di conseguenza allo sviluppo del Piemonte, della Liguria e dell’intero Paese”.
“Il tema di questo finanziamento – conclude Berutti – non deve essere guardato solo in un’ottica bi-regionale e nazionale. Grandi opere come il Terzo Valico e la Tav, infatti, hanno una valenza europea e internazionale e non si possono continuare a perdere tempo, opportunità e risorse mentre gli altri Stati europei si sviluppano. Un Governo serio lavora anche per questo e non può continuare a temporeggiare e a lamentarsi di essere messo all’angolo nelle trattative con gli Stati membri dell’Unione europea e con le istituzioni di Bruxelles mentre pone a repentaglio posti di lavoro e risorse, come gli 813 milioni per la realizzazione del tunnel di base della Torino-Lione in queste ore a rischio perdita per l’ennesima attesa sull’analisi costi benefici voluta dal Ministro Toninelli su un’opera già avviata”.
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