FIRENZE – “Il sindaco di Prato Biffoni dovrebbe informarsi prima di rilasciare dichiarazioni avventate. L’on. Tajani da anni si batte contro la contraffazione delle merci e la concorrenza sleale, accusarlo di dedicarsi solo adesso a questi temi è semplicemente non conoscere la storia politica dell’ex Presidente del Parlamento Europeo: eppure, basterebbe digitare su un qualsiasi motore di ricerca le parole chiave, e ci si potrebbe togliere ogni dubbio”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), replicando alle dichiarazioni del sindaco di Prato Matteo Biffoni, apparse oggi sulla stampa.
“Del Presidente Tajani – prosegue Stella – basti ricordare la campagna lanciata nel 2012 a sostegno della lotta europea contro la contraffazione dei prodotti industriali, una campagna di sensibilizzazione per i cittadini, in collaborazione con la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle dogane e dei Monopoli. Nel febbraio 2013, grazie al lavoro di Tajani, la Commissione europea ha rafforzato ulteriormente la sorveglianza del mercato attraverso l’adozione di un pacchetto per rafforzare i controlli sui prodotti nel mercato interno. Senza contare il ruolo svolto nella tutela e promozione del marchio ‘Made in Italy’ proprio in funzione anticontraffazione”.
“L’interrogazione presentata dall’on. Tajani – sottolinea Stella – ha il merito di accendere nuovamente l’attenzione a livello europeo su questi fenomeni criminali che uccidono la nostra economia e fanno perdere migliaia di posti lavoro, e chiudere migliaia di ditte tessili. Si è creata, in uno dei distretti tessili più importanti d’Europa, una forza economica parallela che pratica dumping commerciale sistematico ai danni delle imprese italiane ed europee del settore. L’Ue deve fare il suo lavoro al riguardo, ma anche gli enti locali: quando a Prato governava il centrodestra, i controlli della polizia municipale e interforze nei laboratori tessili cinesi illegali erano quotidiani, e le violazioni rilevate numerose”.
“Qui si sta parlando non solo di contraffazione delle merci e di evasione fiscale, ma anche di sfruttamento della manodopera, smaltimento illecito di rifiuti e flusso di denaro non tracciabile verso la Cina – ricorda il vicepresidente dell’Assemblea toscana -. L’ultimo rapporto dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale registra 438 milioni di articoli sequestrati dal 2013 al 2017, per un valore pari a 12 miliardi di euro. Sinceramente, ci saremmo aspettati dal sindaco Biffoni un ‘grazie’ e un invito a collaborare per il bene di Prato, non l’ennesimo steccato ideologico”.
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