“Se il Movimento Cinque Stelle avesse governato nel Primo Dopoguerra, secondo i pensieri espressi oggi in Consiglio regionale sulla Torino-Lione e sul futuro delle altre grandi opere, non avremmo la rete autostradale attualmente esistente”. Ad affermarlo oggi il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte, Andrea Fluttero.
Spiega “In Italia abbiamo 6.500 chilometri di autostrade, gran parte di questi chilometri sono stati realizzati nel Primo Dopoguerra. Nel Primo dopoguerra non c’erano altre urgenze, non c’erano ferrovie, ospedali, scuole e case da ricostruire non c’erano strade sterrate ed un numero di automobili molto inferiore a quello attuale? Ma soprattutto con un Paese da ricostruire, abitazioni da ritirare su, case popolari che mancavano, mancanza di lavoro non ci sarebbero state altre priorità per avere la scusa di non realizzare le grandi infrastrutture? I politici di allora scelsero d’investire, in maniera significativa, anche sullo sviluppo della rete autostradale per una questione strategica e di sviluppo del territorio. Lo stesso che stiamo facendo noi oggi sulla Torino-Lione. La politica non può essere fatta con approccio ragionieristico, è ‘roba’ da politici capaci di avere una visione del futuro”.
Conclude Fluttero: “La posizione dei grillini mi pare incentrata su una visione di retroguardia, una visione che non guarda al futuro, che non guarda allo sviluppo del nostro Paese. Stoppare la possibilità di collegarci con il Nord e il Sud Europa mi pare autolesionista. Così come mi pare un approccio retrogrado sotto il profilo ambientale. Viviamo in Pianura Padana: siamo stufi di respirare PM10 e PM 2,5 e NOx, scusate se cerchiamo di spingere il traffico dalla gomma al ferro. Il Movimento con il suo atteggiamento va nella direzione esattamente opposta. Confido quindi che la “bandiera elettorale No Tav esclusivamente del Movimento 5 Stelle, e non degli amici della Lega, possa essere ripiegata e messa da parte, in attesa di più approfondite valutazioni. Ed in attesa soprattutto di un Governo di centrodestra che affronti i tanti nodi del Paese e del Piemonte in particolare, in modo razionale, non emotiva, non populistica e non propagandistico”.
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