Promuovere la transizione digitale del sistema imprenditoriale: dopo il bando da 80 milioni di euro dei fondi FESR 21-27 per la digitalizzazione e l’efficientamento produttivo delle imprese, dalla Giunta via libera ad un’altra misura, che poggia su una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro, sempre sulla programmazione 21-27 dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale, denominata “voucher digitalizzazione”.
La misura è dedicata principalmente alle micro e piccole imprese e ai liberi professionisti per supportarne gli investimenti nel campo della digitalizzazione, anche quelli di minor portata economica, ma allo stesso tempo necessari e strategici. Nella sostanza vengono concesse agevolazioni per la realizzazione di progetti che includano in particolare spese per acquisto di beni e servizi, nonché attività di consulenza e formazione.
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto, per un massimo di una quota variabile tra il 50 e il 70% in base alle dimensioni dell’impresa, delle spese ammissibili sostenute. Si tratta della quarta misura a valere sui fondi europei per la programmazione 21-27 messa a disposizione dalla Regione per le imprese piemontesi, e la seconda dedicata specificatamente alla digitalizzazione del sistema imprenditoriale su cui ovviamente si gioca una partita importante nel futuro sviluppo del nostro sistema.
Con queste risorse sia i professionisti che le micro e piccole imprese potranno, tra le altre cose, dotarsi di nuove dotazioni digitali di ultima generazione, sviluppare e-commerce e provvedere a sistemi di archiviazione in cloud. Il bando sarà attuato dal sistema camerale piemontese e sarà pubblicato nella seconda metà di settembre.
“Oggigiorno per essere competitivi imprese e liberi professionisti devono essere in grado di disporre di strumentazione adeguata che consenta loro di affrontare le sfide del mercato – afferma l’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano – Una misura di questo genere sarà pertanto un sostegno utile e necessario per competere ad alti livelli e fare in modo che la qualità e la specificità dell’inventiva piemontese possa ancora di più emergere”.
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